lunedì 14 luglio 2008

CICILIA

Amore.
La nostra storia è ormai soggiunta all'epilogo. Ti scrivo questa lettera per cercare di spiegare cosa mi porto dentro.
A parte il fatto che ho sempre creduto che il tuo nome fosse Ciciglia.
Comunque cara Cecilia quando mi hai comunicato il tuo voto di perpetua verginità,
io come potevo reagire? Quando al nostro banchetto di nozze ti trovai a ballare e cantare sulle note dell'organo,
e i tuoi parenti mormoravano:
"Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus
meum inmaculatum ut non confundar"
Io che cosa ne sapevo? Io che cosa potevo immaginare? Mi spieghi... Che cazzo ne capivo?
Ceci! Cerca di capire, non ho un dottorato in italianistica.
Il tuo impegno sociale è stato da sempre dedicato alle figure storiche dell'Ordine della Sante Orsoline della Beata
Vergine del Monte del Santissimo Carmelo. Ti sei sempre cimentata in attività di volontariato libere e gratuite,
svolte per ragioni di solidarietà, di giustizia sociale, di altruismo o di qualsiasi altra natura.
Hai prestato il tuo servizio di volontariato all'interno di tutte le organizzazione presenti sul territorio.
Nel tuo piccolo negozio"Fair Trade" nella laterale di Via De Foscherari, l'obiettivo primario non è stato soltanto
la massimizzazione del profitto, ma anche la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche,
politiche o sociali di tutti i popoli del Terzo Mondo.
Il 22 novembre, giorno del tuo onomastico, tutto il paese era in festa pensando a quello che Tu avevi realizzato
per qualcuno. Cazzo a parte il fatto che ti sei prestata ad assistere più malati di quello che riesce ad accogliere
l'Ospedale "Maggiore". A parte che al tuo passaggio, le Suore si ginoflettevano, sempre che ginoflettere sia un verbo
riflessivo ed abbia una voce propria. Considerando che vestivi con un budget molto basso, e compravi al mercatino
dell'usato vecchi stracci e rammendandoli e ricucendoli riuscivi a ricreare sinuosi vestiti vintage. E che a casa regnava
la bottega della pulizia e dell'ordine. E che ogni sera non poteva mancare una tavola imbandita ricca di succulenti pasti.
E che l'unica tua passione era la musica. E che suonare nel tuo quartetto folk fosse l'unica attività dove forse potevi sperperare
dei soldi? Allora... Cazzo... Mi devi spiegare... Come ho fatto a trovarti nello stesso letto del batterista del tuo gruppo folk?
Dovevo assolutamente insospettirmi quando tornavi dalle vacanze con più soldi di quando eri partita.
Con il ricatto della parità dei sessi, quando tornavi e ti facevo trovare tutto in ordine, pulito e la cena in tavolo... Cazzo non mi dicevi neanche grazie.
Poi visto che siamo in tema. Ceci. Parliamone. La festa del paese era una consacrazione alla tua femminilità... perchè ormai l'avevi
data a tutti.E ne ho le testimonianze. Infatti ti chiedo... perchè hai tenuto per ultimo il batterista? Perchè è dolce come un dessert? Puttanazza!
Altrochè attività di volontariato libere e gratuite, svolte per ragioni di solidarietà, di giustizia sociale, di altruismo o di qualsiasi altra natura.
Sei una puttanazza! Eppoi a tutti i tuoi parenti che sanno pronunciare solo tre bestemmie in dialetto, ma si insborosiscono con citazioni
latine, poi anche mandarli tutti a cagare. Tanto non possono sapere come sei realmente, ma da qualcuno avrai pur preso! Il DNA non è un'opinione.
Ora che ho incendiato il tuo piccolo negozio di Via De Foscherari, tanto il tuo obiettivo primario non è mai stato la massimizzazione del profitto,
ma sono sicuro che ti rivolgerai sicuramente all'assicuratore. Ora che non ha più senso convivere, vederci e frequentarci.
Ritorno nella mia città natale Tirana. Addio me ne vado. Un ultima cosa, ma sei proprio sicura di chiamarti Cecilia e non Ciciglia?

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